Differenza tra fabula e intreccio, significato ed esempi

fabula e intreccio

Una breve guida a fabula e intreccio: cosa sono, quando coincidono e perché sono importanti per qualsiasi narrazione

Lo sapevi che il film Inception di Nolan gioca con una fabula e un intreccio talmente complessi che confondono lo spettatore tra sogno e realtà? O che il romanzo Ulisse di Joyce affascina per il suo intreccio non lineare, dove il tempo si piega e si contorce come un fiume in piena? In effetti, ogni storia, che sia un film, un romanzo o una tragedia, è costruita su questi due concetti fondamentali: fabula e intreccio. Eppure, spesso non ci accorgiamo che dietro una narrazione apparentemente semplice si cela una struttura infinita di scelte stilistiche, un gioco di scatole cinesi che affonda le radici nel profondo della tradizione letteraria.

quando fabula e intreccio coincidono

Fabula e intreccio: significato e definizione

Un piccolo viaggio attraverso le radici etimologiche di “fabula” e “intreccio” ci permette di apprezzarne meglio il significato e l’evoluzione nel tempo.

La parola fabula deriva dal latino fabula, che significa “racconto”, “storia”, o “narrazione”, e si lega al verbo fari, che significa “parlare”. In origine, dunque, una “fabula” non era altro che ciò che veniva raccontato, una storia che veniva narrata oralmente, da un “fabulatore” o narratore. Con il passare del tempo, il termine si è raffinato, arrivando a indicare, nell’ambito della letteratura, il “succedersi degli eventi” di una narrazione, come se fosse una trama che si snoda in modo naturale e cronologico.

L’”intreccio“, invece, viene dal latino intertexere, che significa “intrecciare” o “mescolare”. Questa parola è composta da inter- (tra) e texere (tessere), con un’immagine che rimanda all’idea di tessere insieme diversi fili per formare un tessuto complesso. Nell’ambito narrativo, intreccio dunque si riferisce alla disposizione artificiosa degli eventi in un racconto, ovvero come questi vengano “intrecciati” o manipolati dall’autore, alterando l’ordine naturale della fabula per creare effetti di sorpresa, suspence o rivelazioni progressive. È interessante notare come, etimologicamente, l’intreccio suggerisca sempre l’idea di una costruzione deliberata, un’architettura narrativa che va oltre il semplice succedersi degli eventi.

Quindi, mentre la “fabula” è la storia che scorre in modo naturale e lineare, l’”intreccio” è il modo in cui quella storia viene artatamente modellata e presentata, facendo leva sulla nostra curiosità e sugli schemi mentali. In un certo senso, l’intreccio è ciò che rende unica la fabula, un po’ come l’ornamento che arricchisce una tela di base. Ma vediamone le differenze.

Differenza tra fabula e intreccio

Breve: con fabula si intende l’insieme degli eventi di una storia messi in ordine logico e cronologico. Con il termine intreccio, invece, s’intende l’insieme degli stessi eventi considerati però nell’ordine in cui il narratore decide di presentarceli.

Che cos’è la fabula

Quando parliamo di “fabula“, ci riferiamo all’ordine cronologico e naturale degli eventi, quello che potremmo chiamare la successione dei fatti. È il racconto nudo e crudo, senza alcun trucco narrativo. Pensiamo a una fiaba: il protagonista parte, affronta le difficoltà e arriva alla soluzione, tutto seguendo un cammino diretto.

Cos’è l’intreccio (e quali tipologie ci sono)

L’intreccio, invece, è il gioco che l’autore fa con questa fabula: lo squilibrio temporale, l’alterazione delle sequenze o la mescolanza dei piani narrativi. Qui non siamo più semplicemente spettatori passivi, ma interpreti che decifriamo l’ordine scelto dallo scrittore, il quale, spesso come un abile scultore, modella il tempo e lo spazio per stimolare la nostra mente e il nostro cuore. Capiamo che la cronologia è il punto focale dell’intreccio.

Ci sono tecniche narrative che infatti utilizzano le anacronie, ossia i salti temporali, sono fondamentali per l’organizzazione e la struttura di una trama. Queste tecniche permettono all’autore di manipolare la sequenza degli eventi per creare suspense, approfondire il significato della narrazione o arricchire il contesto. Le anacronie comprendono il flashback, il flashforward e l’ellissi, ognuna con un impiego specifico che arricchisce il racconto.

Il flashback, ad esempio, noto anche come analessi, è una retrospezione che interrompe la narrazione per riportare eventi accaduti precedentemente. Questo espediente è essenziale per fornire al lettore informazioni cruciali, spesso necessarie per comprendere il contesto emotivo o motivazionale dei personaggi. La sua funzione è quella di ricostruire il passato, rendendolo accessibile in modo graduale e mai disordinato, affinché la trama si sviluppi con una comprensione profonda degli eventi.

Quando fabula e intreccio coincidono?

La distinzione tra fabula e intreccio può apparire sottile, ma la loro coincidenza è un aspetto interessante della narrazione. La coincidenza tra fabula e intreccio si verifica quando l’autore sceglie di raccontare la storia seguendo un ordine strettamente lineare, senza ricorrere a tecniche di anacronia come il flashback o il flashforward.

In questo caso, l’intreccio rispecchia fedelmente la fabula, in quanto gli eventi sono presentati nel loro ordine naturale di accadimento. Un esempio classico di questa coincidenza si trova in storie lineari e semplici, dove l’autore non ha necessità di creare distorsioni temporali per sviluppare il conflitto o la tensione narrativa. Qui, la struttura narrativa si presenta in modo trasparente, e il lettore segue la trama così come gli eventi si susseguono senza interruzioni o anticipazioni.

Tuttavia, è importante notare che, anche in un intreccio lineare, l’autore può comunque esercitare una certa libertà stilistica nel modo in cui ogni evento è raccontato, scegliendo quale dettaglio enfatizzare o quale passaggio dilatare per un effetto drammatico. Anche in questo caso, pur non essendoci salti temporali o manipolazioni cronologiche, l’intreccio resta una scelta stilistica che può differire dalla mera cronologia degli eventi.

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Fabula e intreccio: esempi con spiegazione

Per comprendere appieno la relazione tra fabula e intreccio, è utile esaminare esempi tratti dalla letteratura e dal cinema, dove queste due nozioni si mescolano in modi diversi per creare la narrazione

Esempi di fabula e intreccio che coincidono

Quando fabula e intreccio coincidono, la narrazione segue un ordine cronologico lineare, e gli eventi si susseguono come si sarebbero verificati nella realtà. In questi casi, il lettore o spettatore può facilmente seguire la trama senza grandi deviazioni temporali o modifiche strutturali. Ecco qui due esempi di fabula e intreccio che coincidono.

“Cenerentola” (Charles Perrault, Fratelli Grimm, Disney)
La fabula di “Cenerentola” è piuttosto semplice e lineare: una giovane ragazza vive con una matrigna crudele, che la costringe a fare tutto il lavoro domestico. Con l’aiuto della fata madrina, partecipa a un ballo e conquista il cuore del principe, che alla fine la trova grazie alla scarpetta di cristallo. Qui, sia la fabula che l’intreccio seguono lo stesso ordine cronologico e non ci sono alterazioni nei tempi della storia. La narrazione è diretta e coerente, con eventi che si susseguono senza fratture temporali.

“Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen
Anche in “Orgoglio e Pregiudizio”, la fabula e l’intreccio coincidono in gran parte. La storia segue la vita di Elizabeth Bennet, la sua relazione con Mr. Darcy, e le sue esperienze di crescita personale, il tutto attraverso un ordine cronologico. Sebbene ci siano alcune digressioni e riflessioni, la trama principale si sviluppa seguendo un percorso lineare: incontri, incomprensioni, riflessioni e infine una risoluzione. Qui, sia fabula che intreccio coincidono, portando il lettore attraverso gli eventi principali senza eccessivi cambiamenti strutturali.

Esempi di fabula e intreccio che non coincidono

Quando fabula e intreccio non coincidono, l’autore gioca con la cronologia degli eventi, alterando l’ordine in cui vengono presentati per creare effetti narrativi particolari come suspense, sorpresa o introspezione. Questi esempi si servono di tecniche come il flashback, il flashforward o l’ellissi.

“Memento” (film di Christopher Nolan)
In “Memento”, la fabula riguarda un uomo, Leonard Shelby, che cerca di vendicare la morte della moglie, mentre affronta una condizione di perdita di memoria a breve termine. Sebbene la storia sia basata su eventi cronologici chiari, l’intreccio non segue un ordine lineare. Il film alterna scene in bianco e nero, che si sviluppano in ordine cronologico, a scene a colori, che vengono presentate in ordine inverso, creando così un’escalation di suspense. La manipolazione temporale dell’intreccio fa sì che lo spettatore sia costretto a ricostruire la fabula attraverso il suo progressivo “disvelamento”. Qui, fabula e intreccio non coincidono affatto, poiché l’intreccio è il vero motore del film, intrappolando lo spettatore nella stessa confusione di Leonard.

“Il Grande Gatsby” di F. Scott Fitzgerald
“Il Grande Gatsby” offre un esempio in cui l’intreccio si distacca dalla fabula. La fabula della storia è quella di un giovane, Nick Carraway, che racconta la sua esperienza a West Egg, dove incontra Gatsby, un uomo che ha un amore non ricambiato per Daisy. La narrazione si sviluppa in modo lineare, ma l’intreccio viene manipolato da Nick, il quale racconta gli eventi passati da una posizione temporale già successiva alla morte di Gatsby. L’autore sfrutta i flashback per svelare gradualmente la storia e per rivelare i segreti dei protagonisti. In questo caso, l’intreccio diventa il veicolo attraverso il quale viene esplorato il tema del sogno americano, creando una frattura tra il racconto effettivo degli eventi e il modo in cui questi vengono presentati.

“La Casa degli Spiriti” di Isabel Allende
Anche “La Casa degli Spiriti” segue una struttura in cui la fabula e l’intreccio non coincidono. La storia si sviluppa su più generazioni, descrivendo la vita della famiglia Trueba e il suo coinvolgimento con gli eventi storici e politici del Cile. Sebbene la fabula segua una trama temporale di generazioni che si susseguono, l’intreccio è costruito tramite flashback e anticipazioni (flashforward), rendendo il racconto un mosaico in cui ogni tessera è inserita in un ordine non cronologico. Questo approccio crea un’esperienza narrativa stratificata, dove i temi centrali della storia vengono lentamente svelati attraverso il gioco tra passato e futuro.

Perché è importante conoscere il rapporto tra intreccio e fabula

Conoscere il rapporto tra intreccio e fabula è fondamentale per comprendere la struttura di un’opera narrativa, sia essa letteraria, cinematografica o teatrale. Questo rapporto non solo aiuta il lettore o spettatore a orientarsi nella trama, ma fornisce anche gli strumenti per interpretare più profondamente l’opera, evidenziando le scelte stilistiche e strutturali dell’autore.

In primo luogo, il rapporto tra intreccio e fabula offre una chiave per analizzare la temporizzazione degli eventi. L’intreccio, che può deviare dalla linea temporale naturale della fabula, può influire direttamente sull’esperienza del pubblico, creando tensione, mistero o sorpresa. Manipolando l’ordine in cui gli eventi vengono presentati, l’autore può accentuare certe emozioni, come la suspense in un thriller o il pathos in un dramma. Un esempio classico è il flashback, che permette di esplorare eventi passati (fabula) in momenti particolari del racconto (intreccio), con l’effetto di costruire un clima di attesa.

In secondo luogo, comprendere questa relazione consente di riflettere sul significato profondo di un’opera. Il modo in cui la fabula viene “spiegata” o “riorganizzata” attraverso l’intreccio rivela spesso le intenzioni e le tematiche centrali del racconto. In alcuni casi, il disallineamento tra fabula e intreccio può essere utilizzato per mettere in discussione la linearità del tempo o le percezioni della realtà, come accade in opere che giocano con la memoria, il sogno o il subconscio.

Un altro aspetto importante è che la consapevolezza di come l’intreccio moduli la fabula arricchisce l’esperienza del lettore o spettatore, che può cogliere dettagli e significati nascosti che, se non fossero stati svelati attraverso tecniche narrative particolari, non sarebbero emersi. Questo approccio complesso favorisce anche un coinvolgimento più profondo con l’opera, spingendo chi fruisce del racconto a ricostruire attivamente la storia, spesso con una comprensione più articolata dei suoi temi e personaggi.

Insomma…. il rapporto tra intreccio e fabula non riguarda solo l’organizzazione degli eventi, ma è un mezzo attraverso cui l’autore struttura la narrativa per stimolare l’intelligenza emotiva e cognitiva del pubblico, spingendolo a pensare, a riflettere e a partecipare attivamente alla narrazione.

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