Che cos’è l’editing di un testo? Eccolo spiegato in questa piccola guida
Disclaimer: l’articolo è stato affidato a un copywriter perché un editor in bornout da lavoro potrebbe insinuare che mezzo mondo scrive con i piedi, noi compresi.
L’editing è una fase essenziale nella creazione di qualsiasi contenuto scritto, sia esso un saggio storico, un romanzo, una tesi accademica, una pubblicità, un articolo di blog come questo. Prima che gli editor di GAUG ci massacrino: questo processo non si limita alla semplice correzione di errori ortografici e grammaticali, ma si estende alla ristrutturazione delle frasi, all’eliminazione di ridondanze e all’armonizzazione dello stile per garantire coerenza e chiarezza. Un buon editing, in sostanza, trasforma un testo da mediocre a eccellente, migliorandone la leggibilità e l’efficacia comunicativa. Ti pare poco? No, e a esser onesti glielo dobbiamo: le migliori firme di cui ci nutriamo leggendole sono quelle che sono grazie al lavoro del copy editing. Cos’è? Approfondiamolo.
Cos’è l’editing e cosa significa
L’editing è il processo di revisione e miglioramento di un testo per renderlo più chiaro, coerente e scorrevole. Non si tratta solo di correggere errori grammaticali, ma di intervenire su struttura, stile e contenuto, rispettando sempre l’intento dell’autore. L’editing può riguardare sia la macrostruttura (trama, personaggi, ritmo narrativo) sia gli aspetti più fini come il lessico e la sintassi. naggi, per poi passare allo stile, alla sintassi e, infine, alla grammatica e all’ortografia. Il testo viene analizzato con attenzione per valorizzare i punti di forza e correggere le debolezze, appunto, senza mai tradire l’intento iniziale di chi ci affida il testo.
Come funziona il copy editing, cos’è e quali sono le fasi
Prendiamo ad esempio un romanzo. L’editing narrativo-strutturale riguarda la revisione degli elementi fondamentali della storia, come la trama, i personaggi, l’arco narrativo e il ritmo del racconto. Ogni modifica può influenzare l’intero sistema del romanzo, che non è una semplice somma di parti, ma un insieme interconnesso. Se un capitolo non aggiunge valore alla storia, potrebbe essere eliminato. Se un momento di grande tensione arriva troppo presto, va riposizionato per mantenere il coinvolgimento del lettore. Se un personaggio secondario risulta più interessante del protagonista, bisogna ribilanciare la narrazione. L’editing narrativo-strutturale può anche suggerire di suddividere capitoli troppo densi, rivedere la coerenza interna della storia o migliorare il ritmo inserendo flashback e anticipazioni. Il lavoro avviene attraverso commenti diretti sul testo e, in alcuni casi, con un documento aggiuntivo che spiega in dettaglio le modifiche necessarie.
L’editing stilistico si concentra invece sul modo in cui la storia viene raccontata. Avete mai sentito parlare di fabula e intreccio? Lo stile è dato dalle parole scelte e dal modo in cui sono disposte nella frase. Ogni parola ha un peso e una sfumatura di significato, e la selezione del termine giusto può cambiare la percezione di una scena. Anche la costruzione delle frasi incide sul ritmo e sulla fluidità della lettura. Un periodo può risultare più incisivo o più morbido a seconda di come vengono disposti gli elementi al suo interno. La punteggiatura, infine, è essenziale per dare ritmo e chiarezza al testo, evitando che il significato si perda in una struttura confusa o poco efficace. L’obiettivo dell’editing stilistico è far emergere la voce dell’autore nel modo più efficace e coerente possibile.
Per i saggi e i testi divulgativi, l’editing pone particolare attenzione alla coerenza logica e alla chiarezza espositiva. Il flusso delle argomentazioni deve essere ben strutturato, con collegamenti fluidi tra i concetti e una progressione logica che accompagni il lettore senza generare confusione. Anche il tono deve essere adeguato al pubblico di riferimento: più tecnico e formale per testi accademici, più accessibile e coinvolgente per la divulgazione. Inoltre, è fondamentale verificare la correttezza delle informazioni, la coerenza delle citazioni e l’efficacia di grafici e schemi, se presenti.
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Le diverse tipologie di editing testuale
Comprendere le diverse tipologie di editing e sapere come e quando utilizzarle è cruciale per ottimizzare il processo di revisione e garantire che il testo finale rispetti gli standard richiesti. Ogni tipo di editing svolge una funzione specifica nella preparazione di un manoscritto o di qualsiasi altro contenuto. Lo sai che esiste anche editing video? Insomma, la parola e il mondo editing è davvero vasto. Ma focalizziamoci su quello testuale.
- Editing del contenuto (o sostanziale)
In questa fase si lavora sulla struttura del documento, sull’organizzazione delle idee, sulla chiarezza e sulla coerenza del messaggio. L’editing del contenuto può richiedere modifiche significative, come la riorganizzazione di sezioni, l’aggiunta o la rimozione di parti per migliorare il flusso del testo o per garantire che sia completo e privo di ambiguità. È particolarmente importante nei primi stadi di revisione, con l’obiettivo di rendere il contenuto solido e ben strutturato.
- Editing di stile (o editoriale)
Questa fase si concentra sul perfezionamento del testo, per assicurarsi che lo stile e il tono siano adatti al pubblico di riferimento e in linea con eventuali linee guida editoriali. Include l’adattamento del linguaggio per renderlo più comprensibile, la standardizzazione di termini e formati e l’eliminazione di bias. L’editing di stile è fondamentale per mantenere una voce coerente, elemento essenziale per costruire una connessione con il lettore.
- Correzione di bozze (o proofreading)
Questo è l’ultimo passo del processo di revisione e si concentra sulla rilevazione di errori di ortografia, grammatica, punteggiatura e formattazione. Anche dopo numerosi passaggi di revisione, è facile che sfuggano alcuni errori, soprattutto in testi lunghi o complessi. La correzione di bozze è cruciale per garantire che il testo sia impeccabile prima della pubblicazione. È un’attività che richiede attenzione ai dettagli e precisione, spesso svolta da un professionista diverso da chi ha effettuato le revisioni precedenti, per avere una nuova prospettiva sul manoscritto.
Principali strumenti e tecniche di copy editing
Gli editor si avvalgono di una varietà di strumenti e tecniche per svolgere il loro lavoro, che vanno ben oltre una solida conoscenza della grammatica e della sintassi. Sebbene i software di elaborazione testi, come Microsoft Word, siano dotati di funzioni avanzate per il controllo ortografico e grammaticale, è l’esperienza e l’intuito dell’editor che permettono di cogliere le sfumature e i dettagli che spesso sfuggono ai programmi automatici. Gli editor sanno riconoscere le sfide più sottili, come la corretta costruzione di una frase o il tono appropriato, elementi che richiedono una comprensione contestuale che il software non può replicare.
Tra gli strumenti principali utilizzati durante il processo di editing c’è sicuramente il manuale di stile. Questo documento fornisce linee guida dettagliate per aspetti fondamentali come la formattazione, l’uso dei numeri e delle abbreviazioni, e le regole di punteggiatura. Un esempio è il classico Zanichelli. Ci sono poi manuali di stile specifici per ogni settore, come il Chicago Manual of Style per la letteratura o l’APA Style per le scienze sociali, ad esempio, fondamentali per garantire la coerenza e l’uniformità tra i testi all’interno di un campo disciplinare.
Per migliorare il flusso di lavoro e la comunicazione tra editor e autori, gli editor utilizzano anche software di tracciamento delle modifiche. Strumenti come quelli integrati in Word, Adobe InDesign e Adobe Reader permettono di evidenziare facilmente le modifiche proposte, facilitando il confronto tra la versione originale e quella modificata. In questo modo, l’autore può vedere in tempo reale le modifiche e decidere, insieme all’editor, quali accettare o rifiutare.
Inoltre, gli editor si affidano a programmi di gestione bibliografica come EndNote o Zotero, che semplificano la gestione delle citazioni e delle fonti. Questi strumenti sono essenziali per strutturare correttamente la bibliografia e per mantenere coerenza nelle citazioni, un aspetto particolarmente importante in ambiti accademici e professionali.
L’editing, quindi, non è solo una questione di correzione grammaticale, ma una vera e propria arte che unisce la competenza linguistica all’uso di strumenti avanzati per garantire che ogni testo sia chiaro, coerente e preciso, rispettando le linee guida del settore e le esigenze specifiche del progetto.
Perché l’editing del testo è fondamentale
L’editor è una figura chiave nel processo di revisione, fungendo da ponte tra autore e lettore. Questo professionista non si limita a correggere errori, ma lavora per migliorare il testo mantenendo intatta la voce dell’autore. La collaborazione tra editor e autore è essenziale: un buon editor propone modifiche con sensibilità e rispetto, senza stravolgere l’intento originario del testo.
Con la crescita dei contenuti online, oggi, l’editing ha assunto una nuova dimensione, adattandosi a formati digitali come e-book, riviste online, blog, social media e piattaforme di self-publishing. L’uso dell’intelligenza artificiale per l’editing ha reso il processo più efficiente, ma il contributo umano resta insostituibile per garantire qualità e autenticà ai testi.
Insomma, se non ti è ancora chiaro cos’è l’editing ti consigliamo di metterti in contatto direttamente con il team editoria@gaugstudio.com
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